Contesto e requisiti della EUDR
A cura di Giulia Di Bella, Data Scientist e Monica Ratti, Sustainability & Green Tech Advisor
Il Regolamento Europeo sui prodotti “Deforestation-free” (EUDR), in vigore dal 29 giugno 2023, impone alle imprese che operano nel mercato europeo di attuare entro il 2025 rigorosi sistemi di due diligence. L’obiettivo è tracciare l'origine di materie prime come bestiame, cacao, caffè, olio di palma, gomma, soia, legno e derivati, assicurandosi che nessuna parte del processo produttivo contribuisca alla deforestazione o al degrado forestale.
4 ambiti principali dei settori FMCG e CPG su cui impatterà l’EUDR
L'adeguamento alla EUDR non è solo un obbligo normativo per le aziende del largo consumo, ma rappresenta anche un'opportunità per ripensare l’intera supply chain. L'impatto sarà profondo e si manifesterà in diversi ambiti.
1. Riorganizzazione della catena di fornitura
Le aziende dovranno rivoluzionare la loro catena di approvvigionamento scegliendo fornitori che rispettino rigorosamente le normative ambientali e che siano in grado di assicurare la completa tracciabilità dei prodotti. Questo processo porterà inevitabilmente a una diversificazione delle fonti di approvvigionamento, favorendo lo sviluppo di nuove partnership strategiche.
Inoltre, l’EUDR prevede una classificazione dei Paesi in base al livello di rischio di deforestazione, imponendo controlli di due diligence più stringenti per quelli considerati ad alto rischio. Questa nuova dinamica potrebbe innescare un riorientamento delle catene di fornitura globali, spingendo le imprese a privilegiare fonti a basso rischio per ottimizzare la compliance e contenere i costi.
Ad esempio, un attore di primo piano nel settore FMCG che produce e commercializza cioccolateria industriale potrebbe valutare di riallocare il proprio approvvigionamento di cacao spostando gli acquisti da regioni ad alto rischio come il Ghana a paesi classificati a minor rischio come l'Ecuador.
2. Tracciabilità e trasparenza della filiera
La nuova normativa impone alle aziende FMCG un salto di qualità senza precedenti in termini di tracciabilità e trasparenza della supply chain. Per soddisfare i rigorosi requisiti, le imprese del settore dovranno adottare un approccio data-driven e basato su tecnologie all’avanguardia quali blockchain, analisi di immagini satellitari e intelligenza artificiale.
Questo scenario aprirà nuove opportunità di collaborazione strategica tra le aziende e i partner tecnologici specializzati. Collaborare con aziende tech e IT sarà cruciale per superare audit regolari e verifiche indipendenti, ad esempio attraverso l’implementazione di sistemi di tracciabilità avanzati end-to-end in grado di garantire un monitoraggio efficace e tempestivo.
3. Accesso al mercato
Per le aziende del settore Consumer Packaged Goods (CPG), l'aderenza all'EUDR è strategicamente essenziale per mantenere e consolidare la propria presenza nel mercato europeo. Le implicazioni per il business sono significative: una mancata conformità potrebbe tradursi in restrizioni all’accesso al mercato UE, con potenziali ripercussioni dirette sui ricavi e sulle quote di mercato.
Tuttavia, gli attori del settore CPG che sapranno adattarsi rapidamente ed efficacemente alle nuove disposizioni potranno non solo salvaguardare la propria posizione di mercato, ma anche acquisire un vantaggio competitivo, posizionandosi come leader nella sostenibilità e nella trasparenza della supply chain.
4. Prezzi e competitività
L'adeguamento normativo richiederà investimenti sostanziali nella riorganizzazione delle filiere e nell'adozione di tecnologie avanzate per la tracciabilità, con un impatto iniziale sui costi operativi. Stime recenti di GlobalData indicano che, per settori chiave come l'olio di palma e la gomma, i costi di conformità potrebbero superare 1,5 miliardi di dollari.
Nel breve termine, questo scenario potrebbe tradursi in pressioni sui margini o in un aumento dei prezzi al consumo, fenomeno noto come "Greenflation".
Tuttavia, alle aziende CPG lungimiranti, questa transizione offrirà l'opportunità di ottimizzare l'efficienza operativa con potenziali riduzioni dei costi nel lungo periodo, mitigare i rischi reputazionali e legali associati alla non conformità e capitalizzare sulla crescente domanda di prodotti sostenibili, con possibili incrementi dei margini. Fornendo informazioni dettagliate sull'origine e sul processo produttivo dei prodotti, le aziende potranno infatti soddisfare la crescente domanda di trasparenza e sostenibilità, stimolando la fidelizzazione del cliente.
Impatti specifici dell’EUDR sulle filiere
L'implementazione dell'EUDR sta ridisegnando il panorama delle supply chain globali, con un impatto particolarmente significativo per il settore CPG. Le filiere di cacao, caffè e soia, materie prime strategiche in particolare nell’industria FMCG, sono tra le più colpite, data la loro concentrazione in regioni extra-UE ad alto rischio di deforestazione come Costa d'Avorio, Ghana, Colombia, Etiopia e Perù.
Il settore CPG si trova ad affrontare sfide complesse, tra cui l’innovazione nella tracciabilità, una riprogettazione delle partnership con i fornitori e la gestione dei costi, in particolare di importazione, con stime, come riportato da GlobalData nel documento EU Sustainability Regulations and impact of the EUDR (2024), che indicano potenziali aumenti fino a 20-30$ per tonnellata dei semi di cacao conformi all'EUDR. Sarà dunque fondamentale per le aziende del settore adottare rapidamente strategie proattive di gestione dei costi e ottimizzazione della filiera.
In conclusione, cosa comporterà l’entrata in vigore dell’EUDR?
Se da un lato l’adattamento alla EUDR comporterà considerevoli sfide per le aziende, dall’altro la regolamentazione rappresenterà un catalizzatore di innovazione, ridefinendo gli standard operativi e di responsabilità ambientale.
Questa normativa offre non solo opportunità strategiche per rafforzare la competitività aziendale, grazie all'implementazione di una supply chain trasparente e tracciata, ma anche la possibilità di posizionarsi come leader di sostenibilità, differenziandosi in un mercato sempre più sensibile alle tematiche ambientali, aprendo nuove opportunità di mercato e favorendo partnership strategiche.
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