Cosa si intende per Open Insurance e i benefici del modello
A cura di Mara Brun, Executive Manager, Francesco Rossi, Lead Business & Digital Advisor, Teresa Puzio, Lead Business & Digital Advisor e Livio Almanza, Head of Insurance Consulting - Italy
La corsa all’Open Insurance in Italia è ufficialmente iniziata. Diverse compagnie si stanno muovendo per la realizzazione di soluzioni open con l’obiettivo di dotarsi di un vantaggio competitivo importante nel gestire i driver di trasformazione. Questa trasformazione sta diventando per molti assicuratori la chiave su cui investire per ottenere vantaggi tangibili come l’attivazione di nuovi modelli distributivi e di business, il miglioramento dell’efficienza e della produttività interna e la possibilità di fornire a clienti e partner nuove ed efficaci esperienze di contatto.
Ma cosa intendiamo per Open Insurance? Il modello rappresenta la condivisione di dati tra assicuratori, banche, startup e compagnie tech al fine di fornire nuovi prodotti integrati all’interno di ecosistemi. Tre sono i principali punti di vista da considerare, ognuno dei quali presenta dei benefici correlati alla diffusione del modello:
- Consumatori
Il modello abilita l’accesso e la condivisione dei dati relativi ai servizi dei consumatori tra assicuratori, intermediari o terzi. I clienti possono gestire con un’unica interfaccia i propri prodotti bancari e assicurativi insieme a servizi di terze parti (pagamento, mobilità, salute, intrattenimento, ecc). In questo modo i consumatori possono avere a disposizione prodotti assicurativi di diverse compagnie, in formato digitale, su una stessa piattaforma, rendendoli più facilmente gestibili e comparabili fra loro.
- Compagnie
Lo scambio di dati attraverso API rappresenta uno facilitatore per l’innovazione. L’adozione dell’Open Insurance richiede ad assicuratori e intermediari di standardizzare le informazioni sui prodotti assicurativi disponibili al pubblico (ad es. costo, commissioni, caratteristiche del prodotto) al fine di confrontarli e facilitare l’orientamento del cliente finale. La standardizzazione e la condivisione di dati rappresentano una spinta all’innovazione e al miglioramento dell’efficenza in diversi ambiti:- nella gestione dei processi distributivi, abilitando un più rapido go-to-market
- nell’analisi e assunzione del rischio relativo alle singole coperture, favorito dall’accesso automatico ai dati degli assicurati
- nella conoscenza generale del cliente (ad esempio il KYC “Know Your Customer”, una volta compilato dal cliente, potrebbe essere “condiviso” con altre Compagnie, come già avviene in ambito bancario)
- nel contrasto preventivo delle frodi, attraverso uno screening a monte della clientela
- Autorità di Vigilanza
Le soluzioni di Open Insurance possono consentire alle Autorità di Vigilanza di accedere in modo diretto ai dati relativi ai servizi assicurativi dei consumatori o alle informazioni sui prodotti, migliorando la capacità di supervisione. Utilizzando il modello, il regolatore può monitorare, automaticamente e in tempo reale, la conformità agli obiettivi normativi, analizzando i dati scambiati dai fornitori tramite API standardizzate.
L’Open Insurance, inoltre, consentirebbe di ridurre barriere all'ingresso, consentendo a nuovi attori (start-up o società tecnologiche) di entrare più facilmente nel mercato assicurativo, aumentando i servizi per i consumatori e la concorrenza nel settore..
Open Insurance VS Open Banking: differenze e punti in comune
Nonostante l’Open Insurance rimandi al concetto di Open Banking, tuttavia, ci sono caratteristiche molto diverse sia in termini di maturità normativa sia di applicazione.
Normativa
- L’Open Banking è diventato realtà in Europa già a partire dal 2021, introdotto con la normativa PSD 2 (seconda Direttiva europea sui servizi di pagamento) che ha obbligato le banche e i sistemi bancari tradizionali ad aprire le proprie API - Application Programming Interface, ovvero le interfacce di programmazione delle applicazioni - a sviluppatori terzi
- Open Insurance non ha ancora una normativa dedicata, la stessa definizione del concetto di Open Insurance è ancora in corso. Non è al momento chiaro come debbano essere trattati determinati servizi, se sia necessario sviluppare una nuova regolamentazione o se il servizio possa essere non regolamentato; l'incertezza giuridica può essere percepita come un ostacolo dalle Compagnie e rallentare gli investimenti in quest’ambito
Dati
- La PSD2 circoscrive in modo puntuale l’ambito di applicazione del modello Open Banking a determinate informazioni (ad esempio saldi, dettagli di spesa, entrate e uscite dei conti bancari, etc.)
- In ambito Open Insurance si percepisce la necessità di una regolamentazione sulla tipologia di dati da considerare. I dati relativi ai prodotti assicurativi sono eterogenei, spesso riservati e in grado di rivelare informazioni sensibili sugli individui quali stato di salute, abitudini, mobilità, etc. Inoltre, i dati in questione rappresentano un vero e proprio patrimonio intangibile per le Compagnie e sono spesso tutelati come segreti commerciali
Adozione
- Guidate dall’obbligo da PSD2, tutte le banche si sono ormai adeguate ad esporre le API richieste, anche se non tutte hanno investito in piattaforme Open destinate ai propri clienti
- Per le assicurazioni oggi sono in corso le implementazioni per esporre le API verso i proprio ecosistemi di distribuzione, non verso il mercato nel suo complesso
I due modelli, seppur applicati a business diversi tra loro, condividono però i principi guida, ovvero la definizione di uno standard di accesso ai dati del cliente, dietro esplicito consenso, e la definizione di strumenti standard ed aperti a beneficio di tutti i soggetti coinvolti.
Come si stanno muovendo le Compagnie: 3 casi studio sul mercato italiano
L’adozione di modelli Open Insurance nelle Compagnie italiane è al momento guidata da esigenze ed obiettivi differenti, trovando quindi una soluzione simile a diverse sfide. Di seguito alcuni casi studio di adozione del modello presso istituti italiani all’interno di progetti seguiti direttamente da NTT DATA.
1. Creazione di un nuovo modello distributivo B2B2C per prodotti Danni
Per sviluppare un modello distributivo B2B2C, è stato definito un Marketplace di API focalizzate alla vendita di prodotti assicurativi, principalmente danni, tramite partner tipicamente non assicurativi, in modo che fosse indipendente dal core business del partner e dunque versatile ed accessibile a tutti.
Dopo un’attenta analisi del mercato per individuare i potenziali partner, comprenderne le caratteristiche e i processi di vendita, sono stati ridisegnati i processi e i servizi collegati in un’ottica di standardizzazione e semplificazione. La piattaforma di Marketplace implementata è stata basata sulle esigenze del nuovo processo per permettere l’”aggancio” dei distributori in modo guidato e standardizzato, lasciando un margine limitato di personalizzazione.
2. Evoluzione di una piattaforma distributiva dedicata ai prodotti Health
Grazie alla progettazione di una piattaforma distributiva Open Insurance, è stato possibile realizzare un nuovo modello distributivo per i prodotti salute, dalla definizione all’implementazione finale.
In questo caso, essendo attive diverse partnership distributive, la sfida è stata quella di rendere fruibile la piattaforma ad altri distributori per diverse tipologie di prodotti Health, dato che originariamente era stata pensata per un primo principale distributore.
In questo caso, l’adozione di modelli Open Insurance ha aiutato la Compagnia assicurativa nella semplificazione e nella gestione delle partnership commerciali consentendo un livello di esperienza finale efficace ed omogeneo anche per i clienti finali.
3. Razionalizzazione del modello di servizio bancassurance
La Compagnia necessitava di efficientare a livello funzionale e tecnico la gestione delle sue partnership bancassurance storiche con molteplici soggetti distributori, basate su modelli operativi sviluppati ad-hoc per ogni partner e caratterizzate da un’alta complessità operativa e dalla duplicazione di strutture e costi.
L’applicazione di linee guida Open Insurance è risultata molto efficace nella definizione di un modello operativo unico, agile ed in grado di adattarsi alle esigenze specifiche dei diversi partner, portando benefici tangibili in termini di efficenza e risparmio alla Compagnia. Il nuovo modello è stato disegnato anche per permettere l’espansione e l’allargamento ad altri partner distributivi.
Il futuro dell’Open Insurance in Italia
Malgrado l’assenza di un quadro normativo specifico per la condivisione sistematica di dati nel settore assicurativo, l’Open Insurance è uno dei fenomeni insurtech in maggiore crescita. Tuttavia la penetrazione assicurativa in Italia, com’è noto, resta bassa: appena l’8% della popolazione italiana ha acquistato una copertura diversa dalla classica (e obbligatoria) Rc Auto. L’adozione di modelli di Open Insurance potrebbero contribuire ad invertire questa tendenza sviluppando nuovi modelli di offerta, soluzioni personalizzate e pay-per-use, attivando partnership e predisponendo API che possano consentire di avere un accesso più immediato alle principali informazioni di scambio dati.