La fase emergenziale che abbiamo vissuto nell’ultimo anno ha imposto alle aziende, di ogni settore e dimensione, non solo di accelerare i progetti di digitalizzazione, ma anche di riconsiderare processi, modelli organizzativi, ruoli e competenze all’interno delle organizzazioni. In questo scenario, il settore assicurativo è uno dei comparti che necessita con più urgenza di un cambio di passo, spinto anche dai cambiamenti imposti da una domanda sempre più digitale e da un’arena competitiva dove si stanno affacciando nuovi operatori.
Elemento fondamentale per abilitare nuovi modelli di business nel settore è quello di un approccio data-driven, che poggia le sue fondamenta tecnologiche su strumenti di analytics e AI in grado di innovare in modo efficace l’offerta e garantire una customer experience orientata alla personalizzazione e alla semplificazione. Questo tema è stato oggetto di dibattito durante il webinar “Il potere dei dati: il nuovo imperativo per l'assicurazione del futuro”, organizzato da NTT DATA e Google Cloud in collaborazione con The Innovation Group.
L’intervento di apertura è stato affidato a Sergio Dizza, Head of Insurance di NTT DATA, che ha delineato lo scenario di mercato del settore assicurativo in Italia. “Il 2020 è stato un anno molto difficile, in cui il comparto assicurativo ha accusando un impatto importante in termini di raccolta premi diminuita del 5%, ma nel complesso il settore ha tenuto, mostrandosi un comparto solido” ha esordito Dizza.
In questo contesto, quali le tendenze evolutive principali del settore Insurance?
• l’experience come chiave di successo: l’esperienza del prodotto o servizio sta diventando più rilevante rispetto al prodotto/servizio stesso. I consumatori si muovono ormai in maniera trasversale tra categorie diverse di prodotti e servizi e ricercano continuamente velocità e personalizzazione. Su questo tema le compagnie hanno ancora molto da fare per indirizzare le aspettative dei consumatori.
• la diffusione della sharing economy: l’accesso a beni e servizi diventa sempre più rilevante rispetto al concetto di proprietà. La sharing economy comporta dei rischi che si stanno trasformando in opportunità per le assicurazioni, a cui si impone la necessità di rimodulare l’offerta di servizi per indirizzare nuovi bisogni.
• l’assicurazione come commodity: le compagnie si trovano di fronte all’obiettivo sfidante di accrescere il valore percepito del loro servizio presso il cliente, che oggi percepisce ancora la polizza come una commodity. La soluzione è proporre servizi sempre più personalizzati, sia in termini di fabbisogni che di profilazione del rischio.
• l’ecosostenibilità: il settore assicurativo può svolgere un ruolo fondamentale nel passaggio dalla brown alla green economy, supportando la transizione verso uno sviluppo equilibrato ed equo attraverso l’innovazione dei prodotti, gli investimenti indirizzati alla sostenibilità, la promozione della cultura assicurativa, oltre che accrescendo la consapevolezza dei rischi ambientali da parte di famiglie e imprese.
“Il dato è uno degli abilitatori principali della trasformazione digitale che sta avvenendo nel comparto assicurativo. Stiamo assistendo ad una compenetrazione tra i mercati con una logica di ecosistema, in cui la customer experience assume un ruolo fondamentale” - continua Dizza - “Le assicurazioni devono innovare la propria offerta di prodotti e servizi in un contesto in cui non guida più il cliente ma il bisogno del cliente”.
Tra gli esempi citati, il caso Telepass, azienda che ha creato un ecosistema di prodotti e servizi attorno al concetto di mobilità. Oggi la società offre infatti anche prodotti assicurativi, sfruttando i dati dei propri clienti per fare una quotazione della polizza rapida e personalizzata, semplificando l’acquisto dei servizi da parte dell’utente.
Nel dibattito è poi intervenuto Luigi Renis, Key Account Director/Executive di Google Cloud, offrendo il suo punto di vista sull’evoluzione dell’offerta assicurativa, sia in termini di contenuti che di modalità di distribuzione. Grazie all’utilizzo dei dati “è possibile pensare ad innovazioni, quali ad esempio l’instant insurance e il contextual insurance, che se integrati e gestiti su architetture di nuova generazione sono in grado di soddisfare nuovi bisogni del cliente, muovendosi da una logica distributiva prodotto centrica ad una basata sulla creazione di servizi personalizzati attorno al cliente”.
Infine, Corrado Palumbi, Head Of Data Intelligence Northern Italy di NTT DATA, ha ribadito la centralità del dato per abilitare la trasformazione data-driven del comparto assicurativo: “Se da un lato oggi si avverte una fortissima attenzione ai dati, dall’altro è ancora in divenire l’industrializzazione del processo di estrazione del valore dei dati”. Un percorso dunque ancora agli esordi, in cui viene richiesto alle assicurazioni anche un cambiamento di mindset, di competenze e di strategia nella gestione del proprio patrimonio informativo.
“È necessario fare leva sull’integrazione di più tipologie di dati (dati IOT, dati social, dati non strutturati…) -continua Palumbi - ma dal punto di vista tecnologico quello che fa realmente la differenza è la possibilità di adottare soluzioni full cloud per ridurre il time to market, avere una sicurezza by design e efficientare le operation”.
La partnership tra NTT DATA e Google Cloud va proprio in questa direzione: supportare il settore assicurativo nella trasformazione digitale e nell’Innovazione. I servizi Google Cloud consentono di sviluppare un’architettura centrata sul dato che, grazie ad algoritmi di Artificial Intelligence e Machine Learning, permette di generare insight di valore per implementare nuovi prodotti e servizi.
“NTT DATA e Google Cloud hanno in comune una forte cultura dell’innovazione. Nei nostri centri di ricerca lavoriamo costantemente a soluzioni innovative per rispondere al bisogno di cambiamento dei clienti. La partnership con Google Cloud è per noi strategica e va a rafforzare il nostro ruolo di riferimento nel processo di innovazione tecnologica delle compagnie assicurative italiane” ha concluso Sergio Dizza.