Chiara Giansante - Associate Manager

Challenge - Excellence - Competence

Uno dei momenti più emozionanti e soddisfacenti della mia carriera è stato quando ho presentato il piano di riposizionamento di business all’AD di una delle più grandi aziende di Mobility in Italia.  Il suo feedback è stato ottimo e l’entusiasmo tale da spingerlo ad inserire la proposta fra i pillar strategici del piano industriale.

Il progetto nasceva dall’esigenza di riposizionamento di uno dei leader della mobilità in Italia, il nostro obiettivo era quello di rispondere alle nuove sfide che voleva affrontare l’azienda intercettando i need del mercato e le potenziali evoluzioni del modello di business proposto ai clienti finali.  Le sfide erano tantissime e non solo per il nostro cliente ma anche per noi: la consapevolezza dell’improvvisa priorità del progetto, la pressione, le richieste incalzanti del cliente, il rapporto diretto con figure di primissimo livello, la consapevolezza di dover essere all'altezza. 

Ho iniziato come PMO delle iniziative di Digital Transformation e, dopo un anno, il manager di riferimento mi ha proposto un affiancamento alla linea di business. Ero contenta, soddisfatta di vedere che il mio impegno era ripagato e che crescevo insieme al progetto: ora l’obiettivo era ridefinire l’offerta dedicata al mondo B2B, avevamo libertà di iniziativa e di manovra, e insieme al lavoro di squadra è stato un mix eccezionale per realizzare un progetto di questo calibro. Sentivo di giorno in giorno di apprendere e affinare nuove competenze e in termini progettuali ho imparato a sviluppare la capacità di prendere decisioni e a gestire nuove responsabilità, tutti aspetti molto gratificanti.

Se sono riuscita a superare tutti questi ostacoli lo devo anche al sostegno dei manager più senior e al supporto professionale, e spesso emotivo, offertomi da tutti i miei colleghi con i quali ho sempre lavorato in un clima di positiva collaborazione. 
Quando sono arrivata in NTT DATA sapevo di dovermi mettere in gioco e temevo di trovare una esasperata competizione fra colleghi, per questo mi ero preparata a guardarmi le spalle. Mi sbagliavo.  Fin dal primo giorno ho notato un forte senso di rispetto per la dimensione umana e ogni volta che ho sentito la necessità di un confronto ho trovato sempre prima di tutto delle persone, un ambiente informale dove si rema tutti dalla stessa parte.