Gli eventi CAT-NAT in Europa e in Italia | NTT DATA

mar, 11 novembre 2025

Gli eventi CAT-NAT in Europa e in Italia: cosa cambia per imprese e assicurazioni

La normativa sull’assicurazione contro gli eventi catastrofali (CAT-NAT) introduce nuovi obblighi per le imprese, a cui le compagnie assicurative devono rispondere. Scopri in questo articolo la proposta di NTT DATA per accompagnare le assicurazioni in questo ambito.

Gli eventi catastrofali in Italia: l’impatto sulle imprese

I dati degli ultimi anni evidenziano una crescente frequenza e gravità sul territorio europeo e italiano di calamità naturali. Tra il 1980 e il 2024, l’Unione Europea ha subito perdite economiche stimate in circa 822 miliardi di euro a causa di eventi estremi legati al clima e alle condizioni meteorologiche. I rischi idrologici, come le alluvioni, rappresentano la fetta più consistente del totale, pari al 47% delle perdite. Seguono i rischi meteorologici, che includono tempeste, fulmini e grandine, con un impatto del 27%. Le ondate di calore, sempre più frequenti e intense, hanno causato quasi il 18% delle perdite complessive, mentre il restante 8% è attribuito a fenomeni come siccità, incendi boschivi, ondate di freddo e gelate.

In Italia la situazione è altrettanto preoccupante. Ammontano complessivamente a 310 miliardi di euro i danni causati dalle calamità naturali negli ultimi 50 anni, di cui i terremoti rappresentano il 44,5% dei danni economici (dal 2000 ad oggi, l'Italia ha registrato oltre 30 terremoti di magnitudo superiore a 5), seguiti dalle alluvioni con il 37,5%. Nel 2023 si è registrato l’impatto record del +22% rispetto all’anno precedente, per 16 miliardi.

In questo contesto le imprese italiane, negli anni, nonostante gli elevati rischi idrogeologici e sismici, hanno tradizionalmente fatto affidamento sull’intervento statale post-evento per la gestione delle calamità naturali, mentre sul versante della raccolta premi assicurativi molte analisi hanno messo in luce il divario tra le perdite economiche e l’effettiva copertura. A titolo di esempio, nel 2023 solo il 10% delle PMI era assicurato contro i terremoti e il solo 5% contro le alluvioni.

Alla luce di questi dati, si comprendono le ragioni e le origini dell’intervento del legislatore, che recepisce le raccomandazioni dell’Unione Europea (Regolamento UE n. 2021/836 del Parlamento Europeo e del Consiglio), per garantire una maggiore protezione finanziaria alle imprese e alle strutture produttive.

La nuova normativa sull’assicurazione contro gli eventi catastrofali

L’obbligo di assicurazione contro gli eventi catastrofali per le imprese italiane è stato introdotto con la Legge di Bilancio 2024. Successivamente è stato promulgato il dispositivo n.78/2025 che prevede uno slittamento del termine entro cui le aziende devono assicurarsi contro i rischi catastrofali, differenziato in base alle dimensioni dell’impresa:

  • per le grandi imprese resta il termine del 1 aprile 2025;
  • per le medie imprese, è prevista una proroga al 1 ottobre 2025;
  • per le piccole e microimprese, è prevista una proroga al 31 dicembre 2025.

I beni che rientrano nell’obbligo assicurativo sono: terreni, fabbricati, impianti e macchinari ed infine, attrezzature industriali e commerciali. Restano invece esclusi gli immobili con abusi edilizi, beni già coperti da polizze equivalenti, immobili in costruzione e imprese agricole. L'ANIA (Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici) ha pubblicato una serie di FAQ per chiarire i principali aspetti della normativa e aiutare le imprese a conformarsi.

Pur trattandosi di un obbligo senza sanzioni dirette, le imprese che non si adegueranno alla copertura assicurativa contro eventi catastrofali non potranno accedere a contributi pubblici, sovvenzioni e agevolazioni.

Per approfondimenti sulla normativa è possibile consultare il precedente articolo del 2024 che sonda le origini e le ragioni di questo dispositivo di legge. A quest’altro link è disponibile il testo di legge dalla Gazzetta ufficiale.

La reazione del mercato assicurativo italiano

Secondo le stime ANIA (L’assicurazione Italiana 2024-2025) il mercato assicurativo è già in una fase di crescita tendenziale: la previsione per l’anno 2025 è infatti che il comparto danni cresca in Italia dell’8,5%. Tale tendenza, secondo le previsioni dell’Associazione, riceverà un contributo sostanziale dal ramo incendio i cui premi dovrebbero crescere addirittura del 25%, proprio in ragione della nuova normativa.

In tale situazione, in cui il mercato si amplia in forza di una legge, che prevede da un lato l’obbligo ad assicurarsi e dall’altra l’obbligo a contrarre, le compagnie assicuratrici sono spinte a innovare e migliorare la propria quota di mercato selezionando i rischi migliori, ovvero quelli che garantiscono una migliore sostenibilità tecnica e un basso combined ratio. Considerando infatti i costi dei danni delle catastrofi naturali che da decenni affliggono il territorio italiano, la nuova normativa per gli assicuratori può facilmente diventare un’arma a doppio taglio: un’occasione per espandere il portafoglio, ma anche di dover far fronte a risarcimenti di grande entità. Verosimilmente, compagnie che offrano prodotti con valutazioni di rischio approssimative potrebbero quindi, paradossalmente, avere un impatto negativo sull’andamento tecnico, pur acquisendo nuovi clienti. È quindi fondamentale in questa fase che le compagnie investano in innovazione e tecnologia per valutare correttamente i rischi.

Le rilevazioni del mercato mostrano già una forte dinamicità dell’offerta. I principali gruppi assicurativi italiani stanno provvedendo a concentrarsi sull’integrazione di soluzioni tecnologiche avanzate per la gestione dei rischi climatici, mostrando una crescente personalizzazione dei loro servizi e una notevole proattività nell’adattarsi al cambiamento.

Tra le principali compagnie, spiccano alcune realtà che hanno introdotto servizi innovativi: una compagnia ha lanciato un servizio che prevede l’invio di notifiche meteo personalizzate per i clienti, basate su dati meteorologici ad alta precisione; un’altra ha sviluppato una piattaforma che consente di analizzare e gestire i rischi climatici; una terza è supportata da un tool che assiste la vendita evidenziando i rischi climatici; infine, un’altra compagnia ha messo in campo soluzioni per l’adattamento ai rischi climatici, tra cui una scuola digitale per la formazione sulla sostenibilità e un software che integra dati scientifici e finanziari a supporto dell’assunzione dei rischi.

Molte altre compagnie stanno introducendo man mano innovazioni di prodotto, con il supporto di aziende ad alto contenuto tecnologico che forniscono dati meteo capillari e soluzioni di tipo parametrico.

La tecnologia al servizio delle compagnie

Dall’intelligenza artificiale ai dati satellitari, la digitalizzazione si rivela un alleato strategico per affrontare le sfide climatiche. 

Infatti, l’AI e il machine learning permettono di simulare eventi estremi e stimare i danni potenziali. È il caso di una realtà italiana attiva nel settore della green energy, che ha analizzato migliaia di segmenti di rete elettrica con l’aiuto di una startup specializzata, integrando dati climatici e modelli predittivi.

Inoltre, le immagini da satellite e le piattaforme GIS, come una nota soluzione di mappatura digitale, consentono di monitorare il territorio in tempo reale, in quanto integrano dati climatici, topografici e infrastrutturali per creare mappe di rischio e digital twin.

Infine, una società di analisi dati ha sviluppato un modello che assegna a ogni impresa una classe di rischio fisico e una classe di rischio di transizione, basandosi su dati pubblici e aggiornabili giornalmente.

Conclusioni: come tecnologia e innovazione possono supportare l’adeguamento

L’obbligo introdotto con la Legge di Bilancio 2024 è un passo importante per le imprese e le assicurazioni italiane per diminuire il protection gap, da sempre tallone d’Achille dell’economia italiana, peraltro in crescente difficoltà per l’aumento degli eventi catastrofali che gravano sui conti pubblici. Secondo le previsioni, il mercato delle assicurazioni di ramo 8 (incendio ed eventi naturali) subirà un forte aumento in breve tempo, e certamente dovremo aspettare qualche anno prima di vedere un assestamento. In questo frangente, la chiave di volta per le compagnie sono gli investimenti in tecnologia e innovazione per prevenire e rendere sostenibili i nuovi rischi assunti.

NTT DATA supporta da sempre le compagnie assicurative con servizi di consulenza e IT, ed è in grado di coprire l’intera filiera del mercato assicurativo, dal business alla tecnologia. Si configura quindi come il partner consulenziale e tecnologico ideale per aiutare le compagnie assicurative ad adeguarsi alla nuova normativa, migliorando la propria posizione sul mercato senza sacrificare gli obiettivi di crescita e sostenibilità. 


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