Cos'è l'AI Generativa e come cambieranno i Contenuti? | NTT DATA

mar, 21 marzo 2023

L’intelligenza artificiale generativa, come trasformerà il futuro della creazione di contenuti

Negli ultimi mesi si sente sempre più spesso parlare di AI nei tavoli più disparati. Tutta questa attenzione è stata catalizzata dai recenti successi dell’AI nel generare testi, immagini e video a partire da semplici comandi. Quali saranno gli impatti di questa nuova AI per il futuro della creazione di contenuti? Scoprilo in questo articolo.

Cos’è l’AI generativa?

A cura di Adriano Manfrè, responsabile dell’ecosistema Autonomous Systems di NTT DATA e Alessandro Gomiero, Lead Motion Designer di Tangity

 Il fatto che l’Intelligenza Artificiale (AI) stia entrando con sempre più vigore nelle nostre vite è ormai chiaro e accettato. Sotto molti aspetti, l’AI è entrata nelle nostre abitudini senza quasi che ce ne accorgessimo, facilitando molte delle interazioni con gli oggetti con cui entriamo quotidianamente in contatto, come il nostro smartphone o il nostro orologio smart.  Nell’ultimo anno e mezzo, inoltre, l’intelligenza artificiale si sta facendo largo in un nuovo campo: quello della generazione di contenuti originali, tramite un processo che emula in qualche modo il processo creativo. 
Si parla in questo caso di Generative AI, o Intelligenza Artificiale Generativa, e ci riferiamo alla capacità di una macchina di generare un’informazione nuova e originale partendo da una serie di input che le vengono dati. L’informazione generata spazia dai testi ai modelli 3D, passando per immagini, video e contenuti musicali.
Questa nuova grande conquista dell’AI è stata abilitata da due principali fattori: il primo è la grande evoluzione dei modelli e degli algoritmi alla base dell’AI, che sono sempre più in grado di rappresentare le complessità delle sfide che puntano a risolvere; il secondo invece è l’avanzamento tecnologico degli hardware di nuova generazione che sono sempre più performanti e permettono di sfruttare appieno questa tecnologia. Dobbiamo infatti tenere presente che l’AI viene alimentata da enormi quantità di dati elaborati da strutture con altissime complessità (reti neurali) ed hanno quindi bisogno di moltissima capacità computazionale.

Come l’AI sta cambiando il modo di concepire la creatività

Il grande interesse verso questa particolare tipologia di AI si deve all’attenzione che le big company della tecnologia americana, come Google, OpenAI e NVIDIA, hanno mostrato verso l’intelligenza artificiale, rendendola, nei fatti, maggiormente democratica, ovvero più aperta e di più facile fruizione per chiunque. Ciò che effettivamente ha reso comune l’uso dell’AI generativa è la percezione che per la prima volta nella storia la creatività non sia appannaggio solo dell’essere umano. In passato, la macchina ha rappresentato uno strumento fondamentale del processo creativo, ma poi tutto è sempre dipeso dall’ingegno umano; ora, per la prima volta, la macchina può fare tutto da sola. Ovviamente, alla base, c’è il concetto di creatività, ovvero la capacità cognitiva che ci porta a inventare qualcosa di nuovo, attingendo da conoscenze, idee ed esperienze. L’uomo, infatti, non può immaginare una cosa che non esiste del tutto. Ecco, lo stesso fa la macchina: con i suoi algoritmi dotati di miliardi di parametri diversi, riesce a mettere insieme tutte le sue informazioni così da creare qualcosa che è accomunabile alla creatività umana. Tutto questo sembra essere quasi magico, perché basta indicare qualche parametro all’AI e questa, velocemente, riesce a creare un testo che la riassuma, o un’immagine che unisca tutti questi aspetti. 

Immagine generata dall'AI

Esempio di immagine generata attraverso l'AI

 

AI generativa: gli aspetti a cui prestare attenzione

Come per ogni cosa, anche la crescita dell’AI generativa si porta dietro i suoi dubbi e le zone d’ombra. Un esempio lampante è il tema etico e della gestione dei dati su cui si basa il processo creativo dell’AI. La macchina, infatti, viene addestrata prendendo dati pubblici da internet, senza chiedere il permesso di usarli, e questo apre un grosso filone di interrogativi sulla proprietà intellettuale di quei dati e su quanto sia giusto che la macchina possa usarli liberamente. Per questo spesso non vengono resi pubblici i modelli o i dettagli dei dati usati dall’AI.

Un ulteriore punto da considerare è che l'Intelligenza Artificiale al momento si basa su modelli costruiti a partire da dati che spesso contengono pregiudizi che portano ad una rappresentazione distorta della realtà, non tenendo in considerazione le diversità. Sebbene ci sia sempre più attenzione su questo tema, è bene essere consapevoli di quelli che sono i limiti e le debolezze di questa tecnologia, ancora lontana dall’essere perfetta. Risulta quindi ancora essenziale avere un controllo sui contenuti generati al fine di evitare che durante il processo creativo la macchina introduca concetti, immagini o frasi che possono discriminare alcune categorie di persone.

Inoltre, dal punto di vista artistico c’è parecchio scetticismo, perché l’AI senza una supervisione umana crea prodotti mediocri, sebbene con grande velocità. L’uomo al momento rimane dunque centrale nel processo creativo, e l’AI deve essere concepita come un potentissimo strumento che può favorire l’ispirazione e la creazione di contenuti inediti. Velocizza, aiuta, ma non sostituisce. 

Il domani dell’AI

È certo che l’AI continuerà a trovarsi nuovi spazi nelle nostre vite, con l’obiettivo di favorire un’interazione totalmente fluida fra uomo e macchina che permetterà una coesistenza armoniosa sia dal punto di vista sociale sia tecnologico.

Siamo ancora agli albori di questa tecnologia, ma questo futuro che fino a pochi anni fa poteva sembrare fantascienza, oggi lo intravediamo stagliarsi all’orizzonte. Sarà responsabilità di tutti noi decidere come utilizzare questa tecnologia e definire quale sarà il suo contributo per l’umanità.


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