EUDR: aggiornamenti chiave sul regolamento europeo contro la deforestazione | NTT DATA

mar, 23 settembre 2025

EUDR: aggiornamenti chiave sul regolamento europeo contro la deforestazione

Tutte le novità per prepararsi all’applicazione del 30 dicembre 2025.

Cos'è l’EUDR e perché è importante?

La lotta contro la deforestazione globale rappresenta oggi uno dei temi più importanti nella discussione sulla sostenibilità ambientale e climatica. Con la recente introduzione dell'European Union Deforestation Regulation (EUDR), l’Unione Europea compie un significativo passo avanti verso un mercato davvero sostenibile e responsabile, con importanti implicazioni per le aziende europee e internazionali. Vediamo nel dettaglio le ultime novità e come le imprese possono affrontare questa trasformazione, anche grazie alle indicazioni fornite da esperti del settore come NTT DATA. 

L'EUDR è un regolamento europeo che mira a impedire l'importazione e l'esportazione di prodotti che causano deforestazione e degrado forestale. In particolare, impone che alcuni beni e prodotti commercializzati nell'UE (come soia, olio di palma, legno, caffè, cacao, carne bovina, gomma e alcuni loro derivati) siano garantiti “deforestation-free” e rispettino le normative locali dei paesi produttori, comprese quelle su diritti umani, con particolare attenzione al rispetto delle popolazioni indigene, e sui diritti del lavoro. 

L’Unione Europea ha deciso di intervenire perché il consumo europeo ha un forte impatto sulla deforestazione globale. Basti pensare che, solo nel 2017, il 16% della deforestazione tropicale legata al commercio internazionale è stato causato proprio dal consumo europeo, con oltre 200.000 ettari di foresta persi. Di fronte a questi dati, l'EUDR non rappresenta soltanto una scelta di responsabilità, ma una vera e propria necessità. 

Novità recenti: maggiore flessibilità per le aziende

Per facilitare la transizione, la Commissione Europea ha proposto recentemente un'estensione di 12 mesi del periodo di introduzione graduale (phasing-in) del regolamento, spostando quindi l’entrata in vigore al 30 dicembre 2025 per le grandi aziende e al 30 giugno 2026 per le PMI. Questo risponde alle esigenze espresse da diversi partner internazionali, che hanno richiesto più tempo per adeguarsi alle nuove regole. Parallelamente, è stato rafforzato il sostegno all'implementazione del regolamento con documenti di orientamento più dettagliati e una più forte cooperazione internazionale.  

Tali misure mirano a garantire una transizione più morbida e inclusiva, facilitando l'adesione anche per le imprese più piccole e meno preparate. 

Ad aprile 2025 sono state pubblicate ulteriori linee guida e introdotte alcune semplificazioni operative, tra cui: 

  • Chiarimenti operativi più dettagliati: sono state fornite indicazioni precise su cosa significhi, in pratica, condurre una corretta “due diligence”, soprattutto per le aziende che operano nelle ultime fasi della filiera produttiva. 
  • Dichiarazioni annuali: sarà possibile presentare una sola dichiarazione annuale invece di una per ogni singola spedizione, riducendo significativamente il carico burocratico. 
  • Riutilizzo delle dichiarazioni di due diligence: le aziende di grandi dimensioni potranno utilizzare dichiarazioni già presentate, evitando così doppioni e semplificando notevolmente le procedure.
  • Classificazione dei Paesi in base al rischio: da maggio 2025 è operativo un sistema che classifica i Paesi produttori secondo il livello di rischio di deforestazione (basso, standard, alto). Questo strumento facilita molto la valutazione del rischio nelle attività di approvvigionamento.
  • Sistema digitale multilingue TRACES: da dicembre 2024 è entrato in funzione la piattaforma informatica TRACES, che semplifica notevolmente la gestione e la trasmissione delle dichiarazioni.

Inoltre, un nuovo aggiornamento delle linee guida, pubblicate dalla Commissione Europea il 12 agosto 2025 nella Gazzetta ufficiale, ha introdotto ulteriori chiarimenti, tra i quali:

  • Relazione tra produzione e immissione in UE: la conformità dipende non solo dalla data di immissione sul mercato europeo, ma anche dalla data di produzione della materia prima, con implicazioni importanti per la gestione delle scorte.
  • Gestione delle filiere complesse: le catene di approvvigionamento multi-origine o con strutture particolarmente articolate sono considerate a maggiore rischio e richiedono controlli rafforzati.
  • Criteri sul “rischio trascurabile”: vengono introdotti parametri concreti e documentabili per poter dichiarare un rischio minimo nelle valutazioni di due diligence.
  • Ambito di applicazione dei prodotti: gli imballaggi rientrano solo se commercializzati come prodotti a sé stanti, i beni interamente riciclati sono esclusi, mentre per il settore legno sono previste regole transitorie fino al 31 dicembre 2028.
  • Certificazioni: possono rappresentare un valido supporto ma non sostituiscono la due diligence richiesta dal regolamento.

In questo modo, la Commissione fornisce alle imprese criteri più concreti e strumenti più chiari per garantire la conformità al regolamento. 

Una nuova strategia per filiere più sostenibili

L’EUDR, infatti, non deve essere visto semplicemente come un obbligo legale. È piuttosto una leva strategica che permette alle aziende di integrare criteri ESG e ripensare completamente i propri modelli di business. Le imprese dovranno collaborare più strettamente con fornitori e partner, investire in sistemi innovativi di tracciabilità e sviluppare competenze interne adeguate a garantire filiere trasparenti e sostenibili.

La transizione verso filiere completamente sostenibili richiederà uno sforzo significativo in termini di innovazione, formazione e visione strategica. Tuttavia, trasformare questo obbligo normativo in opportunità rafforzerà non solo la gestione della resilienza delle filiere, ma consentirà anche di rispondere positivamente alle crescenti aspettative di clienti, investitori e della società civile.

Il ruolo chiave della tecnologia: AI e satelliti per monitorare le foreste

Una delle innovazioni più significative introdotte dall’EUDR riguarda l'obbligo di tracciamento geografico delle merci. In questo contesto, tecnologie satellitari e intelligenza artificiale svolgono un ruolo fondamentale per garantire la compliance. Infatti, grazie a immagini satellitari ad alta risoluzione e analisi dei dati tramite AI, è possibile monitorare in tempo reale eventuali fenomeni di deforestazione o degrado forestale collegati ai prodotti importati in Europa.

NTT DATA ha approfondito questo tema, evidenziando come le aziende possano utilizzare dati satellitari e algoritmi avanzati per assicurare una completa conformità al regolamento, riducendo così i rischi operativi e reputazionali. La tecnologia diventa così un alleato indispensabile per le aziende che vogliono navigare con successo questa nuova normativa. 

Gli impatti sulle imprese e la supply chain: i consigli di NTT DATA

L’EUDR ha effetti diretti non solo sulle aziende europee, ma anche sui partner extra-UE, in quanto richiede una completa trasparenza lungo tutta la filiera produttiva. Ogni attore, dai piccoli produttori ai grandi distributori, dovrà adottare sistemi di tracciabilità rigorosi, effettuare analisi del rischio periodiche, e garantire l’assenza di deforestazione dalla propria catena di approvvigionamento. 

Come già proposto in un precedente articolo, NTT DATA suggerisce alle imprese di avviare tempestivamente la preparazione per l’adeguamento, attraverso alcuni passaggi chiave: 

  • Mappare e monitorare la filiera produttiva, usando strumenti tecnologici avanzati. 
  • Implementare sistemi robusti di raccolta dati e gestione del rischio. 
  • Collaborare con fornitori e partner commerciali per garantire trasparenza e tracciabilità. 
  • Integrare gli strumenti di compliance EUDR in soluzioni tecnologiche già presenti in azienda, rendendo il processo più efficiente e meno oneroso.

Le aziende che non si adeguano rischiano pesanti sanzioni, fino al 4% del fatturato annuo nell'UE, oltre al possibile divieto di vendita e distribuzione dei prodotti coinvolti. È chiaro quindi che la conformità non rappresenta solo una questione etica, ma anche economica e strategica.

Verso il futuro: la sostenibilità come opportunità di crescita

Nonostante le sfide, l'EUDR rappresenta una grande opportunità per le aziende europee di rafforzare la propria leadership in materia di sostenibilità. Oltre a mitigare il proprio impatto ambientale, le imprese che sapranno adeguarsi rapidamente potranno beneficiare di un vantaggio competitivo notevole in termini di reputazione e di accesso ai mercati più sensibili alla sostenibilità.

L’impegno verso un futuro più verde e responsabile non è più una scelta facoltativa, ma una direzione obbligata che offre anche ampi spazi di crescita e innovazione. Come sottolinea NTT DATA nei suoi approfondimenti, l’EUDR può e deve essere vista come una leva strategica per accelerare la transizione verso un'economia realmente sostenibile.

L’Europa è pronta ad affrontare questa sfida. Ora tocca alle imprese dimostrare di saper cogliere questa opportunità unica di crescita e sviluppo sostenibile. 

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