Una gioia imprevista: la storia di Valeria | NTT DATA

mar, 28 giugno 2022

Una gioia imprevista: la storia di Valeria

Spesso sono proprio gli eventi inaspettati a farci vivere delle esperienze che mai avremmo pensato di fare.

Oggi racconta la sua storia Valeria Pucitti, Bid Manager

Fin da quando ho iniziato a studiare, il lavoro è sempre stato un pensiero centrale per me. Ho studiato ingegneria nella mia città, Napoli, perché ero portata per le materie scientifiche e volevo proseguire gli studi con una materia che mi aprisse diverse opportunità. 
Ho iniziato a lavorare giovane, a 23 anni, quasi per caso e proprio per il lavoro ho cambiato vita.
Un giorno ero in università, senza sapere che contemporaneamente si teneva un career day. Ci sono andata per curiosità e sono riuscita ad ottenere un colloquio con un’azienda di Roma. Stavo frequentando la magistrale, nei miei piani non avevo considerato l’idea di trasferirmi in un’altra città, ma ho deciso di provare lo stesso e sono andata a Roma per sottopormi a una giornata di prove e colloqui infiniti. Quando, giorni dopo, è arrivata la telefonata in cui l’azienda mi offriva un contratto è stato un vero shock!

Ho sempre pensato che il primo lavoro non si scelga, ma che sia lui a scegliere te, perché non si ha ancora l’esperienza per capire qual è il percorso più adatto a noi. Nel mio caso, è stato proprio così.

Quando capitano occasioni così non si può rifiutare, quindi, nonostante dovessi mollare tutto e trasferirmi, ho deciso di accettare. E così Roma è diventata la mia seconda casa. 

Una nuova vita, in tutti i sensi
12 anni dopo quella telefonata che mi ha condotta fino a Roma, in piena pandemia sono entrata in everis, che oggi è NTT DATA. Sembra quasi uno scherzo del destino: io che non avevo mai cambiato lavoro in 12 anni, mi sono trovata ad affrontare un’esperienza completamente nuova in un periodo che nessuno aveva mai vissuto prima. 
La parte più difficile di questo cambiamento per me è stata inserirmi in un contesto diverso, in cui dovevo costruire nuovi rapporti umani e con i colleghi. La vera novità non era il lavoro in sé, a cui ero preparata, ma tutto il mondo attorno: dal mio ultimo primo giorno era passato un bel po’ di tempo! Mi preoccupava l’idea che, a causa del lockdown, non potevo più vivere il mio tempo lavorativo in ufficio come prima, soprattutto in un momento in cui dovevo inserirmi in una nuova azienda. Presto mi sono accorta che i miei timori di non riuscire ad ambientarmi erano del tutto infondati. Essere a casa, paradossalmente, mi ha aiutato ad abbattere velocemente le barriere con gli altri e di instaurare dei rapporti meno formali, perché vedersi in abiti domestici, o vedere bambini o animali che passano di fronte alla webcam permette di creare una maggiore connessione ed empatia e di conoscersi meglio. Una volta passato il periodo di emergenza, infatti, sono stata molto contenta di incontrare dal vivo le persone che prima vedevo solo nelle riunioni online e mi è sembrato di incontrarmi nuovamente con delle vecchie conoscenze. 

La pandemia mi ha anche cambiato vita in un altro senso, perché proprio in quel periodo sono rimasta incinta di mia figlia. È iniziato così il lavoro che amo di più, quello che mi piace chiamare scherzosamente “progetto Lavinia”.

Riprogettare la propria vita
Sono sempre stata consapevole che nella nostra società c’è ancora tanto da fare per quanto riguarda la parità di genere, ma è solo quando sono diventata mamma che ho provato davvero sulla mia pelle cosa voglia dire fare due lavori. è un impegno a tempo pieno: non ci sono orari, non si può mai essere troppo stanche.

Diventare mamma mi ha aiutato a capire quanto è importante trovare un equilibrio tra lavoro e vita privata: prima il lavoro era il mio primo pensiero, ma mia figlia ha rivoluzionato completamente le mie priorità.

Sicuramente occuparsi di una bambina così piccola è un impegno, le sue esigenze cambiano di settimana in settimana e io cerco di adattarmi per darle ciò di cui ha bisogno. Per me è la prima esperienza nel ruolo di mamma e giorno dopo giorno stiamo crescendo insieme, io e lei. La cosa più bella è assistere alle scoperte che fa ogni giorno e, contemporaneamente, scoprire anche nuovi lati di me stessa (ho tirato fuori una pazienza che non pensavo di avere!). 
Da mamma ovviamente lo smartworking mi aiuta tantissimo, ma quando vado in ufficio la mia giornata è diversa, perché mi allontano dalle incombenze quotidiane e posso dedicare del tempo a relazionarmi con gli altri. Cerco di organizzarmi il più possibile per stare dietro a tutti gli impegni e non credo di avere un’organizzazione speciale da “supermamma”, ho semplicemente sostituito del tempo che prima dedicavo ad altro con del tempo per lei. Ora Lavinia va al nido e credo che sia la soluzione migliore per entrambe, perché lei ha l’occasione di conoscere altri bambini, mentre io riesco ad affrontare la giornata senza preoccuparmi ogni volta che la sento piangere nell’altra stanza. Ovviamente mi manca tutto il giorno e non vedo l’ora di andarla a prendere al pomeriggio per giocare insieme!
Ovviamente non so cosa le riserverà il futuro, ma spero che avrà la possibilità di viaggiare molto nella sua vita e che cresca con la mente il più aperta possibile, seguendo le proprie idee e inclinazioni. Io sarò lì per accompagnarla, durante tutto il suo percorso.


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