La storia di Roberta: Project Team Leader, Iot, VR & AI | NTT DATA

mar, 08 giugno 2021

In viaggio tra lavoro e passioni: la storia di Roberta

Cambiare città può spaesare all’inizio, ma con il giusto spirito una trasferta di lavoro può diventare anche un’opportunità di scoprire nuove passioni e nuovi obiettivi professionali.

Oggi racconta la sua storia Roberta Ghio, Project Team Leader, Iot, VR & AI

Sono entrata in NTT DATA nel 2008, a Genova. Dopo alcuni anni mi si è presentata un’opportunità che mi avrebbe cambiato la vita: la possibilità di andare in trasferta a Roma per un nuovo progetto.
Ero contenta di fare questa nuova esperienza e, guardandomi indietro, non sbagliavo. È stato un anno e mezzo molto bello, durante cui ho avuto soddisfazioni professionali ma, soprattutto, ho conosciuto dei lati di me inaspettati.
Certo, arrivare in una città frenetica come Roma dalla piccola realtà di Chiavari (la mia città natale) è stato un bell’impatto, ma ho imparato davvero tanto, non solo sul lavoro. Sono una persona curiosa e mi piaceva passare il tempo libero a scoprire la mia nuova città, visitare i quartieri, i monumenti, inclusi quei posti che apparentemente non avevano nulla di speciale e che ogni volta rivelavano dei lati interessanti.
Finito il progetto sono rientrata in sede a Genova, ma ancora non sapevo che da lì a poco sarei partita per una nuova avventura.

Milano, dove tutto è diventato possibile
Quando sono arrivata con la mia valigia nell’ufficio di Milano ho capito subito che mi sarei messa in gioco in un modo del tutto diverso. Il progetto era già avviato e il gruppo di lavoro collaborava già insieme da tempo, sentivo di dover recuperare terreno, in più dovevo ancora ambientarmi in un’altra città, conoscere i miei nuovi colleghi e farmi conoscere da loro a mia volta.

È facile sentirsi spaesati all’inizio, ma poi ho realizzato che nella vita avevo già affrontato diverse sfide e che avevo la forza e le capacità per riuscire al meglio anche in questa.

 Milano per me è stato il luogo delle sorprese. Una città viva, che ti chiede tante energie ma ti dà anche tanto, in cui c’era sempre una mostra da visitare, un concerto a cui andare, un nuovo evento da non perdere. Per me, che sono appassionata di musica da sempre, è diventata anche la città in cui ho potuto inseguire la mia passione in modo del tutto inaspettato. Grazie ad essa e ad un incontro del tutto casuale infatti, sono entrata nel mondo del giornalismo musicale. Scrivere i primi articoli non faceva altro che accrescere la mia curiosità, volevo sapere di più su quel mondo e da quel momento ho iniziato a informarmi, studiare, frequentare workshop. Con il passare del tempo, vedere che i miei articoli venivano letti e condivisi tra gli addetti ai lavori è stata una grande soddisfazione, una svolta che da laureata in Matematica sicuramente non mi sarei mai aspettata, anche solo qualche anno prima. Così, per la seconda volta, stavo scoprendo una nuova Roberta.

Un nuovo percorso
Il progetto per cui ero arrivata a Milano era entrato in una nuova fase e anche io stavo prendendo una nuova consapevolezza di me stessa e di cosa volevo ottenere professionalmente. Era da tempo che sentivo di voler migliorare quanto appreso dall’esperienza e dedicarmi alla gestione di attività progettuali (pianificazione, gestione issue, analisi consuntivi, stime e stime a finire, oltre agli sviluppi che seguivo come team leader). Con l’arrivo di un nuovo PM sul progetto, finalmente decido di buttarmi e di chiedere di essere messa alla prova con questa nuova esperienza. Nell’ultimo anno e mezzo ho assunto maggiori responsabilità: è stato molto impegnativo, ma ho imparato tanto, e continuo a farlo ancora oggi. Essere diventata protagonista della mia svolta professionale è stato un passo fondamentale, così come la fiducia e i consigli delle figure senior che mi hanno appoggiata in questo percorso e a cui sono grata.
Quest’ultimo anno di pandemia, poi, è stata una prova senza precedenti, perché ha imposto a tutti di inventarsi un nuovo modo di lavorare dall’oggi al domani. Avevamo una release alle porte e passare dal confrontarci tutti i giorni in ufficio a sentirsi solo in modo virtuale non è stato facile all’inizio. È stata una rivoluzione per tutti, cliente compreso, ma grazie all’impegno del team siamo riusciti a portare a termine il progetto con successo.

Una volta superato lo smarrimento iniziale, credo che questa nuova normalità ci stia mostrando l’importanza di curare le relazioni con gli altri e di tenere in considerazione con empatia le esigenze di tutti, per trovare insieme un nuovo equilibrio in una realtà del tutto diversa da quella in cui eravamo abituati a lavorare.

Soprattutto oggi, penso che curiosità, passione, voglia di condividere le proprie conoscenze e di apprendere dagli altri non debbano mai mancare. Ogni percorso è diverso, ma affrontando il viaggio senza porsi dei limiti si possono raggiungere traguardi inaspettati.


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