Scoprire se stessi in un mondo nuovo: la storia di Hani | NTT DATA

mar, 21 settembre 2021

Scoprire se stessi in un mondo nuovo: la storia di Hani

Da una carriera avviata in Iran, a nuovi studi universitari in Italia. Ricominciare da capo non è facile, ma solo guardando avanti si può costruire il proprio percorso.

Perché lasciare un bel lavoro, il proprio Paese e la famiglia per ricominciare in un luogo completamente diverso? Credo che ciò che mi ha spinto davvero verso questo enorme cambiamento sia stata la voglia di conoscere una realtà completamente nuova e diversa da quella a cui ero abituata. In Iran, lavoravo già nel mondo della tecnologia: ho studiato Software Engineering e dopo la laurea ho trovato lavoro in una grande azienda petrolifera, in cui mi occupavo di database e gestione dati. Vista da fuori, nella mia vita professionale non mancava nulla, ma volevo fare una nuova esperienza all’estero. Ho scelto l’Italia perché mi affascinava la cultura e mi piaceva l’idea di ritrovare in un altro Paese il clima a cui ero abituata. 

Non è stato facile spiegare questa decisione, anche in famiglia. Come tutti i genitori, anche i miei erano un po’ preoccupati dal fatto che andassi a vivere così lontano, mi dicevano: “Hai già un buon lavoro, perché non viaggi se vuoi vedere il mondo?” 

Io sapevo che un viaggio per me non sarebbe stato abbastanza. Amo molto viaggiare, ma volevo fare una vera esperienza di vita e imparare a conoscere davvero me stessa mettendomi alla prova in un contesto in cui non mi ero mai trovata prima.

Una seconda vita da studentessa 

Prima di prendere la decisione di iniziare la mia nuova vita in Italia ho sfruttato un periodo di ferie per conoscere meglio il luogo dove mi sarei trasferita e capire se davvero avrei potuto vivere lì stabilmente. Da quel giorno non sono più tornata indietro, anzi, ho riscoperto una parte della mia vita che si era conclusa qualche tempo prima, quella da studentessa. Mi sono infatti iscritta al Politecnico di Genova, per frequentare il corso specialistico Multimedia Signal Processing and Telecommunication Network, un corso molto ristretto e decisamente impegnativo, ma che mi appassionava molto.  

Certo, i primi tempi non sono stati facili. Quando sono arrivata non conoscevo nessuno e non parlavo italiano e questo ha reso più difficile ambientarmi all’inizio. All’università era più facile, perché il mio corso di studi era in inglese e non avevo problemi a comunicare anche con i miei compagni, ma al di fuori di quel contesto, quando andavo a fare la spesa o negli uffici pubblici, la barriera linguistica pesava decisamente di più. Poi, iniziare a frequentare di nuovo l’università in Italia ha significato anche abbandonare le comodità a cui ero abituata quando lavoravo, come avere una casa tutta per me o un’auto per spostarmi dove volevo, e quindi anche crearmi un nuovo stile di vita più semplice. 

Non era la prima volta che vivevo lontana da casa, lo avevo già fatto quando avevo frequentato l’università in Iran, ma in quel periodo ho capito che trasferirsi in un altro Paese è tutta un’altra esperienza. È come entrare dentro a un altro mondo in cui devi ridefinire tutta la tua vita dallo studio, alle amicizie, fino a creare un nuovo percorso professionale.

Fin da subito, però, mi sono piaciute le persone. Erano tutti molto socievoli e curiosi anche di sentire la mia storia e questo mi faceva piacere, perché rispecchia anche il mio carattere, mi piace comunicare con gli altri e conoscere persone nuove. Questo mi ha motivato molto nell’imparare l’italiano, una lingua che per me non era facile, completamente diversa dalla mia. Senza andare a scuola, i miei veri insegnanti sono stati gli amici: mi correggevano, mi incoraggiavano, mi spiegavano i modi di dire e a poco a poco sono riuscita a comunicare sempre meglio, fino a non avere più bisogno dell’inglese.  

Aprirsi al cambiamento guardando sempre avanti 

Dopo la laurea al Politecnico di Genova, ho iniziato a lavorare in una grande azienda di telecomunicazioni, poi dopo un anno e mezzo ho avuto l’opportunità di venire a lavorare in NTT DATA a Torino e ho deciso di accettare perché mi piaceva l’idea di partecipare alla realizzazione di progetti innovativi. 
Quando sono entrata in NTT DATA ho iniziato a confrontarmi con un mondo completamente nuovo per me, quello della cybersecurity in ambito bancario, che mi appassiona per la sua complessità. Così, ho ricominciato a studiare per approfondire sia temi tecnici sia aspetti legati al mondo delle banche ed è stata proprio la possibilità di imparare ogni giorno qualcosa di nuovo a farmi apprezzare questo lavoro. 
Ora mi occupo di project management, con i colleghi c’è un ottimo clima di collaborazione e devo dire che tutte le call con il mio team e con i clienti mi hanno anche aiutato a migliorare nella conversazione, visto che spesso devo spiegare aspetti tecnici complessi legati ai progetti. Il rapporto umano e l’ambiente positivo che si è creato per me sono molto importanti e mi piace collaborare con persone aperte, disponibili e che mi aiutano a migliorare. 

Anche se a volte nella vita privata sento ancora qualche pregiudizio, sono contenta del percorso che ho fatto fino ad oggi e non tornerei indietro. Mi piace tornare a casa e ritrovare la mia famiglia, ma dopo aver vissuto qualche anno fuori dal mio Paese è difficile pensare di tornare alla vita di prima. Credo che sia importante guardare sempre avanti e migliorarsi ogni giorno: vorrei andare a scuola di italiano per perfezionare la mia conoscenza della lingua e poi ora sto prendendo la patente anche qui in Italia, sono molto contenta perché finalmente potrò spostarmi più liberamente per la città!  

Quello che ho imparato dai miei viaggi e da questa esperienza in Italia è che più si gira il mondo, più è facile vedere quanto accomuna ognuno di noi e scoprire una nuova, inaspettata bellezza.

Siamo tutti diversi, ognuno con la sua cultura, la sua religione, le sue esperienze e anche se non sempre è facile guardare oltre le differenze, in fondo siamo profondamente simili e da tutti è possibile imparare qualcosa di nuovo.  


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