Digitalizzazione della PA prevista dal PNRR | NTT DATA

mar, 07 giugno 2022

Il cambiamento della PA: il cittadino al centro dei servizi pubblici digitali

Con i fondi del PNRR la Pubblica Amministrazione Italiana si rivolge ai cittadini con servizi integrati più semplici, moderni e sicuri.

A cura di Domenico Picciano, Head of Public Sector

Tra i diversi settori di intervento del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) l’Italia promuove e sostiene la trasformazione digitale del Paese investendo nella Digitalizzazione, Innovazione e sicurezza della Pubblica Amministrazione. La sfida si chiama cooperazione tra diversi servizi pubblici, condivisione di informazioni, trasparenza, standardizzazione dei processi e delle soluzioni, creazione delle competenze digitali.
L’idea assoluta è quella di rendere il cittadino in grado di accedere e usufruire di tutti i servizi della pubblica amministrazione, dal pagamento delle bollette alla richiesta di certificati, in modo autonomo e soprattutto attraverso servizi digitali semplici e sicuri. Per fare questo bisogna lavorare su due fronti contemporaneamente: uno tecnologico, ovvero creare i servizi applicativi in Cloud per farlo, e l’altro comunicativo, ovvero colmare il gap di competenze digitali che rendono le persone insicure nell’uso delle nuove tecnologie. 
Le piattaforme abilitanti già realizzate come l’ANPR (Anagrafe Nazionale Popolazione Residente), lo SPID (Sistema Pubblico Identità Digitale), l’App IO (App dei servizi pubblici), il sistema PagoPA (Sistema dei Pagamenti elettronici per i servizi pubblici) e quelle in via di realizzazione supporteranno il processo di digitalizzazione e innovazione dell’offerta di servizi pubblici. L’implementazione di innovative reti Internet su tutto il territorio congiuntamente con il diffondersi della cultura digitale consentiranno almeno al 70% dei cittadini italiani di accedere ai servizi pubblici con la propria identità digitale entro 2026
Questi sono gli obiettivi: chiari, ambiziosi e soprattutto misurabili. 

Cosa accadrà
È indubbio che gli obiettivi del PNRR di digitalizzazione della pubblica amministrazione e in generale del Paese siano sfidanti, ma ormai necessari. Avere un sistema di amministrazione digitale funzionante non solo snellisce e semplifica le operazioni, perché l’identità digitale e il resto delle piattaforme abilitanti permettono immediatamente di riconoscere il cittadino e di gestire il rapporto con quest’ ultimo con uguaglianza e trasparenza, ma rende ogni operazione più sicura, portando tutto il Paese ad essere meno recettivo agli attacchi informatici; infatti se la soluzione tecnologica è sicura e il cittadino è digitalmente consapevole si riducono drasticamente i rischi di violazione. Tutti i servizi pubblici quindi verranno incentrati sulla persona e aperti a tutti i cittadini. La digitalizzazione sarà sinonimo di semplificazione, lotta alla burocrazia e alla disuguaglianza. 
La collaborazione tra le diverse amministrazioni pubbliche e tra queste ultime e le imprese, verrà ulteriormente implementata per rendere più semplice e immediato ogni aspetto organizzativo e realizzativo. Si pensi ad esempio a ANPR, il progetto di anagrafe unica a livello nazionale, è un servizio importante che ha cambiato la modalità di relazione tra il cittadino e la pubblica amministrazione. Infatti il cittadino non deve più preoccuparsi di comunicare a ogni ufficio della Pubblica Amministrazione i suoi dati anagrafici o il cambio di residenza come avveniva nel recente passato.
Con i servizi digitali pubblici il cittadino sarà finalmente riconosciuto a livello nazionale e riceverà la posta, pagherà i servizi e le multe, richiederà sovvenzioni e documenti; tutto in modo digitale tramite strumenti di uso comune come il cellulare e il tablet. 

le tecnologie digitali permetteranno di creare dei servizi pubblici più affidabili e sicuri

L’ architettura di riferimento del processo di digitalizzazione è ecologica, performante e sicura, in una parola Cloud. L’ Agenzia per la Cybersicurezza nazionale (ACN) per i profili di confidenzialità, integrità e disponibilità ha delineato tre classi di servizi pubblici cloud: servizi strategici con impatto sulla sicurezza nazionale, servizi critici con   funzioni rilevanti per la società, la salute, la sicurezza e il benessere economico e sociale, servizi ordinari senza interruzioni di servizi pubblici o impatti per il benessere economico e sociale dei cittadini. 
I servizi digitali afferenti le prime due classi verranno ospitati nel Polo Strategico Nazionale (PSN), di fatto un cloud italiano, con il fine di non far circolare all’estero informazioni per diversi aspetti di rilevanza nazionale; il resto dei servizi invece potranno essere ospitati in cloud pubblici. Ogni servizio dovrà essere analizzato e certificato così da garantirne la piena rispondenza ai profili di confidenzialità, integrità e disponibilità stabiliti.

Il viaggio verso questa realtà è iniziato. Entro il 2026 la Pubblica Amministrazione offrirà servizi più tecnologici, performanti e sostenibili come previsto dal PNRR. 
In qualche anno il nostro approccio di cittadini e imprese ai servizi della PA sarà totalmente diverso; totalmente tecnologico. 


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