IoT, la casa del futuro è realtà ma attenzione | NTT DATA

mer, 08 marzo 2017

IoT, la casa del futuro è realtà ma attenzione alla sicurezza

Walter Ruffinoni interviene a Sky TG24 sul tema della sicurezza degli oggetti connessi

È tornato d’attualità in questi giorni il caso Wikileaks con la pubblicazione di migliaia di file riservati che arriverebbero dal Center for Cyber Intelligence della CIA. L’agenzia di Intelligence americana potrebbe spiare non solo le persone influenti, ma anche i singoli cittadini attraverso tv intelligenti e smartphone. Oggi gli oggetti sono sempre più connessi e intelligenti. Pensiamo alla casa del futuro dove il frigorifero è connesso alla rete e può ordinare i prodotti quando finiscono, oppure alla televisione anch’essa intelligente e collegata con il mondo e tutti gli elettrodomestici parlano tra di loro. “Questi oggetti intelligenti e connessi sono sempre più diffusi e alla portata di tutti perché sono facili da usare e facilitano la vita delle persone” dichiara Walter Ruffinoni nel suo intervento al programma Sky TG24 “La casa del futuro è già realtà, ma dobbiamo considerare che questi oggetti sono vulnerabili e attaccabili anche da cyber criminali” Oggi siamo abituati all’idea delle intercettazioni telefoniche, ma pensare di non parlare davanti al frigo perché qualcuno ci potrebbe ascoltare suona abbastanza strano, ma di fatto questo può accadere o è già accaduto, come ci dice il caso Wikileaks. La consapevolezza dei singoli individui e una normativa a protezione potrebbero aiutare a mettere più in sicurezza l’attuale situazione? "La normativa purtroppo non riesce a stare al passo dell’evoluzione tecnologica e la sensibilizzazione dei cittadini non basta mai per accrescerne la consapevolezza”. “L’utilizzo ad esempio di certificati di sicurezza potrebbero contribuire alla protezione degli oggetti connessi” continua Walter Ruffinoni “Pensiamo alla facilità di cambiare la password del PC: per la TV non è altrettanto intuitivo”  Un approccio Security by design potrebbe aiutare a prevenire gli attacchi di potenziali malintenzionati: quando l’oggetto nasce protetto e facile nell’essere mantenuto sicuro, l’utente finale è più garantito nella sua privacy.

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