La prima App Blockchain/DLT per gli Istituti Bancari | NTT DATA

gio, 05 novembre 2020

Spunta: la prima app blockchain/DLT per un intero settore bancario in Europa

Condivisione delle transazioni tra le banche per ridurre tempo e denaro. Ed è solo il primo passo.

A cura di Andrea Monti, Senior Vice President e Head of Banking e Francisco Spadafora, Head of Blockchain

Il progetto Spunta Banca DLT di ABI Lab nasce nel 2017 dalla collaborazione tra ABI Lab, alcune banche, NTT DATA, R3 e SIA. Un lavoro pioneristico che ha coinvolto inizialmente 18 gruppi bancari con lo scopo di sviluppare la prima App per un intero settore Bancario in Europa basata sulla Blockchain/DLT. 

Spunta Banca DLT (Distributed ledger technology), il progetto promosso dall’ABI e coordinato da ABI Lab, è ora pienamente in vigore per la rendicontazione dei conti reciproci. Ad oggi circa 100 banche accedono quotidianamente al proprio nodo per gestire questo processo interbancario, che è stato spostato da una modalità tradizionale con scambi di telefonate e messaggi, ad una tecnologia basata su registri distribuiti per la rendicontazione dei conti reciproci.

Grazie a questa app è possibile per gli istituti bancari effettuare un allineamento giornaliero dei movimenti inviati e ricevuti, ed individuare eventuali disallineamenti che attraverso processi e comunicazioni standardizzati inclusi nell’app Spunta possono essere corretti. Prima di essere utilizzata, l’app è stata sottoposta ad un test che ha simulato un anno intero di volumi di dati (ca. 200 milioni di transazioni) verificando cosi la tenuta per l’intero settore bancario.

La ABILabChain collega le banche aderenti tra loro

Ma quest’app è solo il primo vagone dell’ABILabChain, l’infrastruttura Blockchain/DLT che collega le banche e sulla quale opera Spunta. Altri casi d’uso nascono anche nella cooperazione con altri attori. Se una compagnia assicurativa, un operatore telefonico, una pubblica amministrazione o qualunque altra azienda vorrà sviluppare un’app capace di comunicare con tutto il sistema bancario, invece di creare una connessione con ciascuna banca potrà avvalersi dell’ABILabChain. La creazione di tanti sistemi singoli e frammentati, incapaci di comunicare tra loro, rende i processi lenti e macchinosi. Dunque in termini di tempi e riduzione dei costi un unico canale va a beneficio di tutti. Quest’ottica permette ai vari attori, soliti competere tra di loro, di collaborare e ciò comporta anche un cambio di paradigma all’interno della società stessa: fare sistema.

Uno dei risvolti più interessanti e a maggiore valore di disruption all’interno del tema Blockchain/DLT a livello globale è quello dello scambio di valore: con un quadro normativo chiaro sarà ancora di più incoraggiato l’utilizzo di pagamenti tra diversi attori in modo decentralizzato, senza intermediari terzi, migliorando così i sistemi attuali per velocità, certezza del pagamento, trasparenza e accesso globale.

Nel panorama Blockchain esistono anche startup che propongono di creare mercati secondari degli NPL (Non Performing Loans) avvalendosi della blockchain. Anche i fondi di emergenza potrebbe usare ABILabChain. Durante la pandemia il governo ha erogato fondi di garanzia per i prestiti attraverso le banche. Non c’era bisogno di competere ma di cooperare. L’obiettivo è quello di velocizzare questi processi soprattutto in casi di emergenza (pandemie, terremoti).

Il settore bancario italiano è stato il primo a sviluppare questo servizio perché quello più abituato a lavorare come ecosistema. Il prossimo passo è estendere servizi come questo non solo a banche europee e internazionali ma replicarlo anche in altri sistemi, come quelli delle compagnie assicurative, di telecomunicazione e del settore energetico tra le altre. 

 

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