A cura di Giorgio Scarpelli, Senior Vice President, Chief Technology & Innovation Officer
IOWN (Innovative and Optical Wireless Network) è un programma condotto da NTT, in collaborazione con altre aziende, che si propone di accrescere la qualità della vita delle persone attraverso un’architettura tecnologica completamente innovativa.
Alla base di questa progetto c’è l’idea di una nuova internet, in cui le informazioni verranno trasmesse, manipolate ed elaborate non più con gli elettroni ma per mezzo dei fotoni. La luce abiliterà nuove potenze di calcolo e nuovi modelli applicativi.
I vantaggi dell’utilizzo della luce si avranno nel consumo energetico, che sarà di un centesimo rispetto a quello attuale, nella velocità di trasmissione fino a 125 volte maggiore di quella attuale e nel tempo di latenza, ovvero quello trascorso tra la digitazione di un comando e la sua realizzazione, ridotto fino a 200 volte. L’abbattimento dei tempi di latenza sarà palese e decisivo soprattutto in campo medico, specialmente negli interventi chirurgici da remoto, dove la sincronicità nella riproduzione di reazioni ad un evento critico può risultare cruciale.
Fondamenti tecnologici
I progressi ottenuti sul versante optical non si esprimeranno solo nel potenziamento della fibra ottica, sulla quale si sta sperimentando la possibilità di modulare la lunghezza d’onda, per consentire allo stesso cavo di trasmettere parallelamente più stream di dati, ma anche nell’accrescimento della potenza di calcolo dei processori, in cui al posto di circuiti elettrici ci saranno dei minispecchi che modulano la luce.
Nell’ipotesi che si riescano a raggiungere queste performance su cavi e oggetti fisici, bisognerà renderle compatibili con il mondo wireless, in cui i principi del 5G verranno sviluppati per le nuove architetture mobile, affinché queste siano capaci di mantenere la stessa velocità di elaborazione. Queste implicazioni ci portano direttamente al terzo pilastro: l’integrazione tra digitale e fisico con il digital twin computing.
Con digital twin s’intende la rappresentazione virtuale di un oggetto fisico, del suo funzionamento e delle sue proprietà. Ciò consente di stabilirne, con largo anticipo, le prestazioni e le possibili criticità. Lo scenario futuro prevede l’esistenza di un digital twin per ogni essere umano, attraverso la riproduzione delle sue sembianze, delle caratteristiche morfologiche nonché di tutti i comportamenti che la persona stessa, di cui replicano l’esistenza, può adottare.
L’avatar non utilizzerà esclusivamente l’intelligenza della persona a cui si ispira ma ne disporrà di una propria. Lo sviluppo di questi temi tocca moltissimi aspetti, considerato che l’oggetto virtuale non agirà solo in termini operativi, ma prenderà delle decisioni anche sulla base di parametri di carattere etico. Per questo motivo NTT si è data un codice deontologico nell’utilizzo dell’AI, guidata dalla consapevolezza che, aldilà dell’aspetto meramente meccanico e tecnologico, in questa rivoluzione entreranno in gioco questioni che afferiscono all’etica dei comportamenti.
Scenari futuri
Immaginiamo di recarci in un grande centro commerciale: qui potremo, in maniera trasparente, interagire con oggetti fisici e virtuali, dunque incontrare persone reali e virtuali senza che le nostre impressioni colgano alcuna differenza. In questo modello applicativo le due dimensioni diventeranno un tutt’uno. Da qui l’esigenza di generare un’intelligenza artificiale che esprima le stesse capacità di una persona reale. Lo sviluppo di un modello che consenta la regolazione e la correlazione di diverse intelligenze artificiali è una frontiera ancora tutta da esplorare e rappresenta l’aspetto principale della cognitive foundation.
In quest’ultimo anno NTT, insieme alle società che collaborano a questo progetto, si è focalizzata nella creazione dei requisiti fondamentali per la realizzazione di questa tecnologia, tramite la sperimentazione di progetti virtuali che affrontano le questioni critiche del paradigma, i core technical documents. II loro completamento è previsto per il 2022, le prime componenti tecnologiche nel 2025, mentre nel 2030 è in programma il lancio a livello commerciale.